La voce è la mia, quella che ho imparato ad usare, negli anni, rubando un po’ qua e un po’ là, dai professionisti del settore: diaframma, respiro, suono, sono alcuni degli aspetti tecnici sui quali ho focalizzato la mia attenzione, dopo che, un giorno, in occasione di un siparietto vocale in un parco pubblico, mi sono sentito dare dell’incapace da alcuni simpatici, ed onesti, passanti.
Correva l’anno 1996, il canto era già la mia passione e mi sono detto che avrei lavorato sodo per rendere la mia voce degna di ascolto, fosse stato anche solo per chi mi sentiva cantare sotto la doccia.
Certo, non è uguale a quella di Claudio Baglioni (anche se a volte qualcuno dice che le assomigli), ne’ vuole esserlo: il tributo è un decameron musicale del cantautore romano e di alcuni suoi aneddoti personali che lui stesso ha raccontato nel corso del concerto e che io, con il magico supporto di Mattia, vi ripropongo.